Pensieri vernini

di Giovanni Busato

foto di Andrea Gasparotto

foto di Andrea Gasparotto

 

Le marmotte in Valle si sono rintanate ai primi fiocchi che quest’anno hanno iniziato a turbinare tra i ricci di castagne ancora a metà ottobre; troppo presto ! brontola Renzo, che la legna è ancora nel bosco da portar fuori, altro che sci e pelli per la testa.

E la motosega affonda impastando segatura e neve fradicia mentre dalla camicia evaporano nuvole di vapore.

Ogni tanto un’occhiata a cielo, questa è la prima neve, avanguardia dell’inverno, ma non ancora.
Quando arriva l’inverno c’è un silenzio particolare, unico, i fiocchi che cadono sono come una parete contro la quale si schianta l’autunno e i suoi colori, la frenesia della vita; ora è solo silenzio e immobilità.

“quando ti trovi a camminare di nuovo sulla neve è come se l’inverno non fosse mai finito”
Nel silenzio della Valle, ritornato solenne e solitario, improvvisamente queste parole.
Nel passo lento nella neve profonda ritrovi il ritmo calmo del bosco ormai addormentato; il piacere di salire con persone così vicine nel sentire il respiro della montagna e pur così distanti immerse nelle dimensioni dei loro pensieri silenziosi.
A volte ne incroci lo sguardo, basta un sorriso.
Lontano, da qualche parte nella valle il borbottio della motosega al minimo coccola il passo fino a che l’urlo disperato del motore fuori giri squarcia ancora il silenzio addentando faggi e carpini che si abbattono con uno schiocco secco tra nuvole di neve ghiacciata sui rami.

E sto seduto su questa cresta mentre mulinelli di neve turbinano intorno, le cose vicine sono ancora visibile, quelle lontane fluttuano nella neve dove la fantasia riempie gli spazi bianchi lasciati dai fiocchi di neve e l’immagine compare ancora nitida.

Perchè in cresta?
perchè la cresta è qualcosa di alto, qualcosa che divide e da dove hai un’ampia visibilità;
la cresta è un cuore grande, una mente aperta, un pensiero semplice, sereno e felice.
In cresta ci si può sedere e guardare in giro, prendere fiato restando sempre un passo avanti al momento della decisione di andare , che per quanto felice, esclude mille altre strade.

La cresta è come l’invisibile filo teso della vita, su cui cammini a volte in perfetto equilibrio, spesso a un niente dal cadere che solo l’incrociare lo sguardo di una persona amica ti impedisce di cedere al lasciarti andare così da far cessare infine l’angoscia del vivere.

I fiocchi allora si infittiscono, come volessero distoglierti dai tuoi pensieri; tutto è bianco ora, mi sento forte, invincibile; oltre questo muro bianco sento il calore di amici unici, che mi aspettano là sul filo, per andare oltre insieme.

Renzo esce dal bosco col motosega fumante per la neve che frigge sul motore incandescente, neve sul maglione bagnato e lo sguardo di chi ucciderebbe Inverno se solo avesse sembianze umane; poi si ferma e posa la sega nella neve che muore sfrigolando definitivamente e alza il viso al cielo lasciando che la neve fonda col sudore..
Un sorriso stanco disegna rughe ai bordi di occhi da bambino,
però, che bellezza !!!!
Poi null’altro, solo inverno. Un altro.

Giovanni Busato, impiegato comunale a tempo perso (!), ama lasciarsi prendere dalla montagna, dalle sue storie e dalla gente che incontra;
il suo labrador lo adora per questo, Rosa un po’  meno.
Alpinista e soccorritore alpino, scrive recensioni di libri di montagna
e pure qualche storia breve, che molti apprezzano nonostante non riesca a spiegarsi il perchè.