Mica scherzavo

di Roberto Stocco

A quindici anni dovevo capire cosa ci facessi al mondo. Roba da poco.

Ma ad andare per monti ci ero abituato. Mio nonno aveva speso molti anni del dopoguerra, tra una sigaretta e l’altra e la tisi che lo consumava, a Prasomaso, sopra Tresivio sede dell’allora celeberrimo solenne sanatorio, costruito ad immagine della Montagna Magica di Thomas Mann e quindi non poteva insegnarmi il mare. Se sei di Milano e vuoi fuggire l’afa vietnamita dell’estate dove vai? Al lago, forse, al mare no di certo.

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Poi in montagna ho capito che ci si può salire, sopra i monti, e divertirsi anche. Non c’è nessuno che ti dica cosa devi fare; o l’obbligo del calcio di rigore che non sai tirare all’oratorio; o qualcuno che ti ricordi dei compiti mai finiti.

No, l’alpinismo non fa per me, pensavo. Tutta quella competenza, quella serietà e quel peso; e sì, perché io ero 52 chili e non avevo l’anima del ferramenta. Chiodi, martello, scarponi pesantissimi e poi la corda. Non scherziamo.

Io, unico al mondo a metà degli anni settanta a possedere una corda da otto mm di 90 metri, una matassa infernale, fondo di magazzino di Carton. Al corso CAI non mi presentavo mai con la roba giusta. I perbenino milanesi avevano sempre tutto, loro sì che erano grimpeur in erba, le manovre fatte bene, istruzioni seguite alla lettera. Dovevo omologarmi anch’io ma mi chiedevo perché.

Così un’estate sotto la parete Sud della Marmolada mentre guardavo qualcosa che non avrei mai salito mi apparve, serissima, dalla nebbia una figura.

“Ciao, Patrizius Gossemberg… ma cosa ci fai in Dolomiti?”
Dice: “Sai che molto vicino a Milano c’è una valle bellissima dove puoi arrampicare tra boschi, luce a torrenti?”

In quel momento capii cosa ci facessi al mondo. Non mi sono più voltato.

In discesa dalla Aguglia di Goloritze', dove rimasi appeso per un paio d'ore durante la doppia troppo corta. Per fortuna qualcuno scendeva dopo di me...

In discesa dalla Aguglia di Goloritze’, dove rimasi appeso per un paio d’ore durante la doppia troppo corta. Per fortuna qualcuno scendeva dopo di me…

Oggi, storico delle idee altrui, aiuto la gioventù britannica a conoscere il proprio passato, senza capire bene ciò che dico ma ricordo ancora con nostalgia quel pensiero di tanti anni fa “domani butterò via le vecchie scarpette, acquisterò un bel paio di scarponi di cuoio Gallusser, una corda vera e mi iscriverò ad un corso d’arrampicata per principianti.
Imparerò finalmente ad andare in montagna e mi farò anche molte risate“.

© Alpine Sketches 2015